In ambito sportivo ciò che l’atleta pensa influenza positivamente o negativamente la prestazione. Tra le tecniche di Mental Wellness il Self Talk è tra le più efficaci.
Il professionista che allena il proprio pensiero ricorrendo alle adeguate tecniche e strategie con costanza e determinazione è in grado di mantenere alto il livello di concentrazione, sia in allenamento che in gara. Il Self Talk, inoltre, è un valido deterrente per le distrazioni – forti emozioni o stimoli esterni – che possono sopraggiungere durante la pratica di uno sport.
Il dialogo “interno” – il Self Talk – di chi è concentrato a svolgere uno sport, che si trovi in allenamento o in gara, è determinante per il raggiungimento del risultato. Lo confermano Roberta Mariotti e Cecilia Morini, Mental Coach, Psicologhe e Psicoterapeute ad indirizzo breve strategico che, da diversi anni, collaborano con atleti di ogni livello trasferendo loro strategie e tecniche di Mental Wellness volte al miglioramento della performance sportiva.
Allenare la mente vuol dire imparare a gestire la tensione, le proprie sensazioni, le proprie emozioni e trasformarle da limite a risorsa, competizione dopo competizione.
Che si tratti di tennis, golf, atletica, arti marziali, nuoto, pallavolo o qualsiasi altra disciplina di squadra, il pensiero può fortemente influenzare il modo in cui si agisce e, quindi, il conseguimento dell’obiettivo. L’aspetto mentale è quell’“in più” che consente di fare un gioco vincente, soprattutto se lo sport è praticato in maniera agonistica.
Un tennista professionista alle prese con una competizione importante, ad esempio, avrà una marcia in più se, oltre a fisico, tecnica e tattica, avrà dedicato adeguato tempo ed energie all’allenamento mentale e al potenziamento del proprio Self Talk.
Cos’è il Self Talk
La tecnica del Self Talk è molto conosciuta dagli atleti. È un pensare a voce alta.
Permette di focalizzare l’attenzione, concentrarsi e allontanare possibili distrazioni durante la performance, amplificando così le capacità fisiche e coordinative di chi la pratica – mobilità articolare, forza, resistenza, velocità, precisione, destrezza.
Nella vita di tutti i giorni, capita spesso di esteriorizzare a voce alta il proprio pensiero.
Il più delle volte, lo facciamo in maniera inconsapevole. Quando siamo preoccupati, o quando ci sentiamo frustrati, può succedere che ci rimproveriamo o ci insultiamo per scaricare la tensione accumulata. È la maniera più automatica che conosciamo per ridurre l’agitazione nell’immediato.
Se puntiamo a un traguardo sportivo bisogna stare molto attenti, però, a utilizzare frasi e pensieri pessimistici: sono depotenzianti.
I pensieri negativi compromettono l’esito e il raggiungimento dell’obiettivo di un atleta.
Sono disfunzionali sia durante il training, che in performance. Abbassano la soglia dell’attenzione, aumentano la focalizzazione su stimoli distraenti o ininfluenti, possono provocare un’alterazione dell’umore e indurre confusione. Per avere successo in uno sport, prima di tutto bisogna, quindi, allenarsi a trasformare il giudizio su se stessi in orientamento all’azione. Il secondo passo è poi quello di ricorrere a un dialogo “interno” efficace.
Come funziona la tecnica del Self Talk?
Il Self Talk funziona rendendo abitudine il focalizzarsi sui pensieri positivi.
È un allenamento che richiede costanza e determinazione.
Nel dialogo tra sé e sé, l’atleta deve diventare abile nel rivolgersi frasi brevi e parole semplici. Le espressioni da utilizzare possono riguardare un incoraggiamento a rimanere concentrato sull’obiettivo o un’azione specifica, l’importante è che siano sintetiche, senza soggetti e avverbi. Nel tennis, ad esempio, il pensare “ho sbagliato anche questo colpo” depotenzia; al contrario, il ripetersi – mentalmente o ad alta voce – “tengo gli occhi sulla palla” è funzionale. Ricorrere efficacemente alla tecnica del Self Talk vuol dire sostituire eventuali pensieri negativi con esortazioni positive e rinforzanti, dirsi affermazioni stimolanti, brevi istruzioni, parole chiave. Trasformare, ad esempio: “manca poco, non recupererò mai lo svantaggio” in “posso farcela”; “sono agitato, mi stanno tremando le mani” in “ora faccio un bel respiro profondo così mi sentirò calmo”; “è troppo forte, non riuscirò a superarlo” in “ho delle debolezze, ma so quali sono i miei punti di forza”; “non ce la farò mai” in “vale la pena tentare”; “non mi sono allenato abbastanza” in “devo restare concentrato”.
Il valore aggiunto che un atleta trae dal supporto di un Mental Coach che, allo stesso tempo, è anche Psicologo e Psicoterapeuta è notevole. L’intervento che riceve per il raggiungimento del successo nella propria disciplina sportiva è a 360° perché coinvolge corpo, mente ed emozioni. Avvalendosi di tecniche costruite ad hoc sulle specifiche caratteristiche dell’atleta e della tipologia di sport praticato, Roberta Mariotti e Cecilia Moriniallenano atleti professionisti e amatori a gestire lo stress e a ricercare il benessere fisico, mentale ed emotivo.
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